Little Pony

Come in una versione al contrario di Daunbailò, lo street artist e sassofonista Ryan Spring Dooley, da Minneapolis Minnesota, dopo aver bighellonato in lungo e in largo per lo stivale raccogliendo nel suo italiano i più svariati accenti, inflessioni dialettali e modi di dire locali, giunge infine a Napoli, dove incontra due musicisti di strada, Marco Guerriero e Fulvio Laudiero, con i quali forma una band, i Little Pony. E proprio nella colonna sonora di un film dello stesso Jarmusch, non sfigurerebbe affatto la musica dei tre, fatta com’è di standard americani, influenze blues, jazz, funk ma resa sempre peculiare e inedita dall’approccio busker punk del trio sax, basso, batteria e dalla tendenza a uno spoken word, figlio della tradizione hip hop, che mette in risalto la divertente e poetica ibridazione linguistica americano/italiana di Ryan. Semplici e sperimentali allo stesso tempo, fuori dal tempo e dalle mode, i Little Pony riescono a evocare stili e suggestioni molto diversi spaziando tra oscurità blues a la Morphine, l’attitudine giocosa e stralunata dei Soul Coughing, la guizzante muscolarità dei Minutemen e l’urgenza dei Violent Femmes.

facebook/littleponynapoli
4littlepony@gmail.com